Sabato 30 dicembre, alle 18.30, presso la Sala Consiliare del Granarone del Comune di Cerveteri, avrà luogo il concerto COME FOGLIE D’AUTUNNO a cura di PAOLO FUSI & i TU.
L’evento, proposto nell’ambito del Festival Street Art @ Cerveteri 2017, realizzato con il contributo della Regione Lazio Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili e del Goethe Institut Italia, recupera la data annullata per maltempo (il 29 novembre).
L'entrata è libera, con ingresso da via F. Rosati.
“COME FOGLIE D’AUTUNNO” è il secondo capitolo di un progetto che vuole mettere in musica LA STORIA DEL MONDO, ed è firmato da Paolo Fusi, al contempo economista, giornalista, promotore culturale e artista.
Paolo Fusi ha iniziato la sua attività di musicista in Germania, suonando con la band tedesca &scap& e dirigendo programmi di Radio FREI Erfurt. Ha poi costituito in Italia la band Paolo Fusi & The Osama Sisters.
A Cerveteri ad accompagnarlo con stile, bombetta e papillon sarà la band “troppo duo” dei TU, ovvero alla chitarra Sebastiano Forte e alle tastiere (e batteria) Federico Leo.
L’organizzazione è a cura di Associazione Vera Stasi. L’ingresso è libero.
Si ringrazia il Comune di Cerveteri per il sostegno e la collaborazione.
Evento da non perdere.
Informazioni e prenotazioni. e-mail: barbarini.verastasi@gmail.com - cell: 348 4798951
LA STORIA DEL MONDO IN MUSICA
Secondo Fusi la musica, negli ultimi 70 anni, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, nella coscienza collettiva, ha raggiunto tutta l’umanità: oggi, anche al livello più basso di socializzazione, si ascolta musica popolare e colta di ogni angolo di mondo - ed in tempo reale.
“La musica degli ultimi 70 anni ha accompagnato in un modo nuovissimo lo svilupparsi della società e della storia umana. Così abbiamo scelto questa musica per accompagnare un racconto di questi decenni, un racconto svolto partendo dall’osservazione chiave della fine del capitalismo industriale classico e delle conseguenze che ciò ha creato. Lo abbiamo fatto dividendo il secolo in quattro spettacoli”.
Il primo, “L’estate infinita (1966/1973)”, che va in scena già dal novembre 2014, racconta degli anni in cui si credeva che l’utopia stesse per essere realizzata, in cui si pensava di aver raggiunto le vette più alte di democrazia, consapevolezza, tolleranza, libertà e progresso, e non si vide il fatto che proprio dei mesi successivi all’estate del 1971 il capitalismo era stato cancellato dalla decisione USA di uscire nei fatti dal Trattato di Bretton Woods.
Il secondo, “Come foglie d’autunno (1974/1990)” racconta di come, con l’illusione della Guerra Fredda e la gestione spericolata dei bilanci statali si è data un’apparenza al lusso per tutti, ma si è conclusa l’epoca delle speranze utopiche, per rifugiarsi in un privato gretto ed utilitaristico. Un’illusione spazzata via dalla Perestroijka, ovvero dal crollo di uno dei due blocchi del capitalismo classico industriale, che non era stato capace di sopravvivere nella lotta della finanza globale. Questo spettacolo debutta nel marzo del 2016.
Il terzo, “La cornucopia di primavera (1948/1965)” racconta del boom economico, delle bugie raccontate sulle due guerre mondiali, sulla realtà della fine del colonialismo, sull’industrializzazione forzata e gli spazi di democrazia conquistati (spesso) col sangue da una generazione che credette che la scienza avrebbe risolto tutto, dalla fame alla felicità, dalla malattia alla ricchezza, e si ritrovò alla fine con poche promesse mantenute, più un passato da nascondere. Debutto previsto nel marzo 2017.
L’ultimo, “L’inverno della ragione (1991/2018)” racconterà del buco nero in cui siamo precipitati: la fine della società umanista, dell’illuminismo, dell’illusione capitalista e socialista, la rinascita della follia religiosa, la morte della cultura e della democrazia. Lo spettacolo dovrebbe debuttare nel dicembre del 2017.
COME FOGLIE D’AUTUNNO
Il concerto inizia citando una canzone di Giorgio Gaber (Quando è moda è moda), prosegue per grandi capitoli (La fine dell’estate, Il Riflusso, La Fine del Rock, Il Punk e la New Wave, La Crisi del Sociale e della Società, L’ Alienazione Sessuale, La fuga, La Febbre del Sabato Sera, la Fine della Bugia) e si conclude con Ciò che Resta del Sogno.
“Nel libro sull’Estate Infinita, nella parte finale, scrissi che la prima cosa di cui ci accorgemmo, quando quell’estate scolorò in autunno, è di come fossimo rimasti soli. Ebbene, tutto l’autunno è stato pervaso da questa stupefatta solitudine, dalla ricerca disperata di un appiglio, di una battaglia morale (ora che era possibile farne su scala globale), di un sogno da condividere – invece di una moda. La disillusione è stata poi alla base del lungo ed interminabile inverno nel quale viviamo oggi.” (Paolo Fusi)
CHI E' PAOLO FUSI
Paolo Fusi, 53 anni, romano. Giornalista investigativo per decenni tra la Svizzera, il Regno Unito e la Germania, faceva parte di coloro che seguirono Mani Pulite, scrivendo su oltre 20 testate internazionali, fra cui il “Sunday Times” di Londra, la “Frankfurter Allgemeine” di Francoforte, “Vslux” di Mosca, il “Tages Anzeiger” di Zurigo, ed in Italia soprattutto il settimanale “Avvenimenti”.
Ha lasciato il giornalismo dopo l’11 settembre ed il libro “Il Cassiere di Saddam” (Consumedia, Bellinzona 2003), che spiegava le relazioni industriali e finanziarie fra la Svizzera, gli Stati Uniti ed i dittatori di mezzo mondo.
Nel contempo ha suonato con la band tedesca &scap& ed è stato direttore dei programmi di Radio FREI Erfurt, ancora oggi una delle radio libere più importanti e di maggiore tradizione della Germania.
Dal 2004 è divenuto business intelligence advisor, fondando la sua propria azienda (IBI World) e lavorando per diverse organizzazioni non governative, istituzioni bancarie, industriali e forze di polizia di tutto il mondo.
Il suo libro “Prominent scheitern” (fallire grandiosamente), KöPa Verlag, Lipsia 2005, è stato un successo dell’editoria alternativa tedesca.
Al contempo ha intensificato la sua attività di promotore culturale e di artista, formando la band Paolo Fusi & The Osama Sisters ed iniziando a girare dapprima la Germania e poi l’Italia con i suoi spettacoli.
A Cerveteri ad accompagnarlo con stile, bombetta e papillon sarà la band “troppo duo” dei TU, ovvero alla chitarra Sebastiano Forte e alle tastiere (e batteria) Federico Leo.