Artisti biografie

Giovanna Summo

Sono nata a Roseto degli Abruzzi il 22 settembre 1956 da Antonio Summo, artigiano mobiliere e Elda Di Monte, di famiglia contadina, studentessa liceale a Teramo. Nel 1960 ci trasferimmo tutti a Roma, così potei studiare all’Accademia Nazionale di Danza Classica diretta da Jia Ruskaja, dove oltre alla danza classica si studiava anche l’Orchestica, la tecnica di danza libera creata dalla stessa Ruskaja. In Accademia ebbi la fortuna di incontrare maestri di livello internazionale tra cui Jean Cébron, messaggero della teoria di Rudolf Laban. Successivamente nel 1978 studiai la tecnica Graham ed entrai nella compagnia di Elsa Piperno e Joseph Fontano.

Il mio interesse per la composizione si manifestò sin dall’inizio: nel 1979 presentai il mio primo assolo We Insist.

Nel 1980 con la compagnia di Patrizia Cerroni partecipai ad una lunga tournée in India, di forte impatto per lo sviluppo del mio progetto artistico, una ricerca sulle radici comuni tra le arti nella direzione di una sintesi poetica.

Altri incontri importanti degli anni ’80 furono quello con il teatrodanza di Pina Bausch, con la Contact Improvisation di Steve Paxton e con il metodo Stanislavskij-Strasberg. Da allora ho lavorato in numerose compagnie di teatro e danza sperimentali, fondando nel 1985 con Barbarini e Sutton la compagnia Vera Stasi, e nel 1998 il Gruppo Arte Teatro Danza con il regista e artista visivo Fabrizio Crisafulli.

Durante quegli stessi anni ho presentato composizioni di assolo e di gruppo e numerosi progetti tra cui: Danze e terre di memoria, omaggio alla coreografa Anna Sokolow, Une vague de Rèves, ispirato al Surrealismo e A Oriente!, un percorso di avvicinamento verso l’India.

Nel 2016 ho debuttato al Kerala kalamandalam nel Nangiarkoothu Purappadu nello stile del Kutiyattam, antico teatro sanscrito, rappresentando ogni anno un’opera diversa.

Nel 2020, in occasione dei 150 anni dalla nascita di Maria Montessori ho presentato a Tuscania lo studio “L’Educazione Cosmica. L’India di Maria Montessori”, dove ho integrato l’esperienza indiana con quella precedente del teatrodanza contemporaneo occidentale.

Ho sempre svolto attività didattica, basata principalmente su laboratori tematici. Molti sono stati gli incontri importanti, oltre a quelli già citati: Laura Angiulli, Gabriella Bartolomei, Alessandro Berdini, Massimo Coen, Eugenio Colombo, Enzo Cosimi, Pippo Di Marca, Kalamandalam Sindhu, Kalamandalam Ratheesan, Shahroo Kheradmand, Walter Manfrè, Mario Martone, Pier’Alli, Marcello Sambati, Gianni Toti.

 

www.westeastdancetheatre.it 

 

NARRAZIONI:

Giovanna Summo - Forti

Giovanna Summo - Italia quanto sei lunga

Ian Sutton


Arrivo alla danza tardi, da fuori, passando per il teatro. La seconda pièce alla quale partecipo si intitolava Lapsus, opera del grande Gianfranco Varetto. Io ero Giuda in un Cenacolo ricomposto. L’idea di base era che l’arte nasce da un inconsapevole slittamento. Ho continuato a slittare allegramente nelle orme dei campioni della casualità sfocando i contorni fra linguaggi, e creando altri potenzialmente impercorribili. Un seminario con Merce a Spaziozero è stato fondamentale.

Il primo incontro con la danza è stato con Bob Curtis allo IALS nel 1977, poco dopo incontro Elsa Piperno e la tecnica Graham, e, infine, con Patrizia Cerroni nella cui compagnia -Danzatori Scalzi- entro e realizziamo una tournée in India. Contemporaneamente lavoro in teatro con Varetto.

Nel 1979 incontro la tecnica Cunningham con Roberta Garrison, seguo le lezioni di Lydia Azzopardi di Graham.

Fra il 1981 e il 1982 sto a New York dove ricevo una borsa di studio dal centro Cunningham. Studio anche con Elaine Summers della cerchia del Judson Church Group.

Torno a Roma inizio a presentare il mio lavoro insieme a Giovanna Summo. Poco dopo, e intorno alla mia creazione di Nightfall, nel 1983 si crea il gruppo Vera Stasi con Silvana Barbarini, Giovanna Summo e Franco Senica. Il gruppo sarà invitato a festival di rilevanza nazionale. Con il nostro spettacolo Quartetto d’Ombre arriviamo anche a Il Cairo e ad Alessandria.

Dal 1987 coreografo per altri gruppi di danza e, all’inizio degli anni novanta, collaboro come danzatore con Sharoo e Reza Kheradmand.

Negli stessi anni mi avvicino al Metodo Feldenkrais e partecipo alla formazione a Roma fra il 1994 e il 1998.

I primi anni 2000 mi vedono all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica “Silvio d’Amico” dove conseguo un post-laurea in Pedagogia Teatrale. Qui incontro il metodo di Vasil’ev insegnato da Alessio Bergamo; in seguito studio direttamente con il maestro. Per una dozzina di anni, mi imbarco in una carriera di trainer teatrale in varie istituzioni anche a livello universitario.

Per una mancanza di una precisa direzione, decido di presentarmi all’esame per guida turistica che supero nel 2015.

Insomma … da Giuda a guida.

 

www.verastasi.com 

 

NARRAZIONI:

Ian Sutton: Quartetto

Ian Sutton: Quartetto 2

Teri Jeanette Weikel


Nella mia ricerca artistica contemplo l’interazione tra diversi linguaggi: dall’opera pittorica di Paul Klee, alle sculture di Raffaele Biolchini, dalla letteratura di Michail Bulgakov, all’opera sinfonica di Béla Bartók. La costante nelle mie produzioni artistiche è la ricerca dei trait d’union, le grandi tematiche e l’astrazione che elevano il gesto a opera.

Ho collaborato con musicisti di rilevanza internazionale, tra i quali: John Surman, Karin Krog, Antonello Salis, Danilo Terenzi, Steve Lacy, Mal Waldron, J. J. Avenel, Steve Potts, Rita Marcotulli, Art Ensemble of Chicago, Louis Sclavis, Michael Reissler, Javier Girotto, Carlo Rizzo, Gianmaria Testa, Alex Hermann, Robert Moran, Michele Rabbia, Wadada Leo Smith. Con Leo De Berardinis al suo progetto shakespeariano Re Lear, con gli attori e autori Elena Bucci e Marco Sgrosso in progetti sperimentali fondati sul confronto in scena tra i linguaggi teatrali; con gli artisti visivi Luigi Colli, Carlo Cremaschi, Carlo Sabbadini, Luca Zanni.

Ho trascorso intensi periodi di lavoro coreografico negli Stati Uniti: a New York presso la Donald Byrd Dance Foundation in qualità di coreografa e maître de ballet; presso il California Institute of the Arts di Los Angeles in qualità di coreografa, docente della cattedra di danza contemporanea e ospite in manifestazioni performative; presso altre istituzioni, tra le quali desidero citare “The Arts in Education Institute of Western New York” di Buffalo, N.Y.

Nel giugno del 2005 ho ricevuto il “Distinguished Alumni Award” dal California Institute of the Arts.

Nel 2004 mi sono diplomata nel Metodo Feldenkrais e da allora applico questo metodo all’insegnamento della danza.

Il mio lavoro spazia dalla produzione di spettacoli all’attività di formazione per gruppi diversificati: bambini, diversamente abili, appassionati e professionisti.

Attualmente faccio parte dell’Associazione Artisti Drama di Modena e dal 2014 sono docente di danza contemporanea all’Accademia Nazionale di Danza a Roma.

 

NARRAZIONI:

Teri Jeanette Weikel: Beethoven