Artisti biografie

Sisina Augusta

Nasco a Verona, ora vivo in campagna in provincia di Mantova con il mio compagno di vita. 

Studio danza classica poi incontro all’età di 16 anni Franca della Libera e, successivamente, Matt Mattox. 

Divento mamma a 21 anni di mio figlio Fabrizio. 

Proseguo come danzatrice e coreografa: sono solista nella Compagnia Renato Greco di Roma, danzatrice e coreografa del Laboratorio Luciana Novaro, docente coreografa allo IALS di Milano.  Vinco dei premi a: Vignale Danza nel 1990, Rieti nel 1998, Danzaeuropa Roma nel 1999. Partecipo ai Festival: Orienteoccidente nel 2000 e nel 2003. Collaboro con il Teatro Stabile di Verona (2000-2004) e con il Teatro Libero Milano (2004-2008). Dal 2006 sono ospite del Festival del cinema al Femminile “Sguardi altrove” al Teatro Strelher e Triennale Milano.  

Mi chiamano per inaugurazioni e cerimonie e per eventi all’Arena di Verona e ai palasport di varie città in occasione di aperture di campionati sportivi. 

Nel lavoro coreografico di ricerca mi avvalgo di collaborazioni preziose e di testi letterari che scelgo accuratamente: 

“Le cose che non ho fatto” del 1994 liberamente tratto da Niente di nuovo sul fronte occidentale di Erich Maria Remarque. 

“Francesco” sulla storia di San Francesco d’Assisi. 

“Io e Anna” del 2010 tratto da Anna Karenina di Lev Tolstoj e con riferimenti a Che tu sia per me il coltello di David Grossman, una ricerca sul lavoro dell’amore. 

“La corsa di Dona verso le mele cotte” una performance scritta da Gaetano Sansone nel 2005 tratta dalla storia vera di un’amica colpita da sclerosi multipla. 

“Senza memoria” dedicato a mio padre affetto da Alzheimer, andato in scena a Milano e in altri teatri italiani per portare l’attenzione sul dilaniante tema della convivenza con chi perde la memoria. 

Ultimamente ho ripreso Anna Karenina affrontando il tema del suicidio e del femminicidio in collaborazione con la psicologa danzaterapeuta Veronica Tranquillini, la drammaturga Elisa Lolli e la giornalista Rai Elisa Dossi che così ha scritto: 

“Ma chi è Anna? Una riflessione sulla cronaca e la società. Anna è il femminile, con un concreto aggancio alla realtà. Per tutte le volte in cui una donna sconta il fatto di essere donna. Giudicata, come Anna Karenina, per via delle sue scelte. Vittima di femminicidio, come Alba Chiara Baroni, uccisa a colpi di pistola dal fidanzato che poi si è tolto la vita. Un suo quadro, sullo sfondo della coreografia, a ricordare lei, la sua voglia di libertà, il potere di decidere sulla propria vita, che le è stato tolto”. 

Penso sia importante, attraverso la propria arte, poter lasciare un segno di questo transito terreno. 

Sono fortunata perché della mia passione ho fatto un lavoro e una ragione di vita. 

 

Sisina Augusta - Stupore

Claudio Gasparotto

La mia vita di danzatore ha origini casuali, forse misteriose.

Mia madre aveva una grande passione per il valzer, ma in casa non si parlava mai di balletto o di danza. Del resto, quando ero bambino, la danza non faceva parte del patrimonio culturale collettivo italiano. Era una attività solo per bambine.

Ho incontrato la danza per puro caso, un pomeriggio, come tanti altri. Mia madre mi chiese se potevo accompagnare la figlia della sua amica alla scuola di danza per consentire loro, durante l’ora della lezione di balletto, di continuare lo scambio di confidenze e il rito del caffè. Accettai, avevo diciotto anni e mi aspettavano le solite cose che offriva una città di provincia come Rimini. Così conobbi un maestro di danza romano, Gilberto Galassi in arte Gibby, che mi propose di partecipare a una lezione solo per maschi, che lui definì una ginnastica. Ancora oggi, purtroppo, persiste lo stereotipo che la danza sia un’attività solo per donne. Da quel giorno non ho mai mancato a una lezione. Devo a Manuela De Angelis l’indicazione della via: se vuoi formarti professionalmente devi andare a studiare all’estero. È iniziata così la mia formazione da autodidatta frequentando prima i centri di danza in Italia, poi quelli di Londra, Parigi, Berlino e infine New York. Ho studiato danza moderna, classica e contemporanea con Karin Waehner, Carolyn Carlson, Jessie Leibovici e Gillian Hobart, in seguito con Jean Gaudin, Peter Goss, Risa Steinberg, Larrio Ekson, Juan Antonio, Dominique Mercy, Bob Curtis… e frequentando gli studi di Mary Anthony e Josè Limon a New York.

Come danzatore e coreografo, nel 1985, sono arrivato in finale al Concours de Chorèographie a Nyon. Poi nel 1987 il Primo Premio Art Convention a Forlì e nel 1988 il Prix Volinine a Parigi; l’anno successivo sono stato invitato al Gala Laureati Prix Volinine con la mia Compagnia. Nel 1992 ho rappresentato l’Italia al Festival Internazionale di Babilonia a Baghdad su invito dell’editore Mario Guaraldi.

Nel 1998 ho fondato l’Associazione artistico-culturale Movimento Centrale Danza & Teatro.

Come danzatore ospite, dal 2000 al 2010 ho lavorato per la Compagnia Pippo Delbono nelle produzioni Il silenzio, Urlo e La menzogna con tournée nei più importanti teatri e festival nazionali e internazionali.

Nel 2013 ho avuto il privilegio di entrare in dialogo con Jean-Luc Nancy, dialogo culminato con la sua partecipazione, nel giugno del 2014, alla performance L’Adorazione, il canto dei corpi, e l’anno successivo con la pubblicazione del catalogo della mostra fotografica Dialogo Silenzioso.

Come responsabile artistico nel 2005 ho avviato la Scuola di Formazione Metodo Hobart® - conoscersi nella danza con una intensa attività di laboratori, seminari, lecture e studio-performance con finalità artistiche/educative. Dal 2007 sono responsabile per la sezione danza di uno spazio del Comune di Rimini denominato La Casa del Teatro e della Danza, con il progetto didattico-artistico che ha l’intento di portare la danza fra la gente senza distinzione di età, abilità, cultura: la danza come arte aperta a tutti, per ribadire il suo valore sociale e politico.

Come formatore il mio lavoro è orientato dalla relazione umana e artistica con Gillian Hobart e Jessie Leibovici, e dalla mia personale ricerca che pone l’attenzione sul corpo danzante, non oggetto da esibire ma medium espressivo. Il mio impegno si divide fra corsi regolari di danza contemporanea per danzatori professionisti e non, e corsi di formazione per docenti, educatori, laboratori di movimento danzato nella scuola, nei centri sociali, nelle carceri.

Attualmente il mio interesse è focalizzato sulla creazione di eventi unici/performance in luoghi non convenzionali, action art e progetti di performing art in dialogo con le arti visive, in Italia e all’estero.

 

www.movimentocentrale.org 

 

NARRAZIONI:

Claudio Gasparotto - Tre maestre

 

Gabriella Stazio

Volevo fare la ballerina.

Sin da piccola, piccolissima, mi immaginavo in un tutù bianco e scarpe da punta nei teatri di tutto il mondo. Famosa ed applaudita.

Convincere i miei genitori non fu cosa semplice.

Quella di poter danzare era una richiesta ancor più pressante di quella di avere un cane. Piangevo.

In un primo momento mi venne in aiuto la Befana che comprese il mio desiderio portandomi un paio di scarpe da punta rosa. Una Befana un po’ indecisa, però, dato che mi portò le scarpe da punta che indossavo notte e giorno a casa, ma non mi permetteva di studiare danza e seguire la mia passione.

Mi dovevo accontentare di fare sport. Tanti sport.

Ed io, invece, volevo andare a La Scala di Milano o al San Carlo di Napoli.

Sonia Lo Giudice, prima ballerina del Teatro di San Carlo, era una conoscente di mio padre. Quando la vedevo da vicino, perché naturalmente andavo a vedere tutti i balletti in programmazione, mi si accelerava il battito, mi si seccava la bocca e non riuscivo a proferire parola. La guardavo e basta, in uno stato di trance.

Finalmente un giorno domandai a mio padre di chiederle da parte mia come si faceva a diventare una ballerina e lei rispose: “Studiare, studiare, studiare”.

E come facevo a studiare danza senza il consenso dei miei genitori?

Tutte le mie insistenze non ebbero grossi risultati, fino a che il medico di base segnò la svolta della mia vita: nata con il piede piatto -all’epoca mettevo degli orribili stivaletti ortopedici- finalmente l’illuminato dottor Aulo Testaverde decretò: “Fatele fare danza, perché per il piede piatto è la cosa migliore”. 

E danza fu.

Iniziai a studiare danza classica fino al giorno in cui i tutù divennero stretti e le tanto amate scarpe da punta furono conservate in una scatola per lasciare le mie dita dei piedi libere e nude sul pavimento.

Da qui inizia la mia biografia ufficiale (https://www.movimentodanza.org/gabriella-stazio/).

 

Gabriella Stazio - La danza è come l'acqua

Alessandro Certini


Mi sono occupato di danza professionalmente dal 1978 dopo studi di arte visiva e di architettura, di pratiche di sport e di ginnastica.  Ho iniziato a danzare a Firenze con le insegnanti Traut Faggioni (Mary Wigman, Harald Kreutzberg) e Antonietta Daviso (classico) ed ho praticato poi tecniche moderne e post moderne ad Amsterdam e a Londra (Cunningham, release technique, Contact Improvisation, Aikido). Ho integrato sin da subito l’apprendimento all’esperienza come performer e come autore. Ogni esplorazione linguistica è stata quindi allo stesso tempo praticata nel lavoro in scena.

Nel 1979 sono stato cofondatore della compagnia internazionale Group/O, un nucleo di danzatori e musicisti guidati dalla coreografa Katie Duck. Con questa formazione ho estensivamente lavorato fino al 1987 tra il nord Europa e l’Italia in numerose realtà teatrali e rassegne che sostenevano le pionieristiche proposte della New Dance, oltre alla ripetuta partecipazione nei principali festival e circuiti internazionali come Spring Dance Utrecht, Dance Umbrella Londra, Klapstuck Festival Bruxelles, per citare i più rappresentativi.

Come performer indipendente sono stato legato alla scena internazionale dell’improvvisazione e della composizione estemporanea, spesso a fianco di figure riconosciute storicamente come i fautori di questo ambito di artistico, sia della danza sia della musica.

Dal 1989 sono co-direttore con la coreografa Charlotte Zerbey della formazione di danza Company Blu che ha sede a Sesto Fiorentino, Firenze. Il lavoro che propongo con Zerbey predilige l’interazione tra la solidità narrativa della scrittura coreografica e la fragilità dinamica dell’oralità. I nostri spettacoli tendono a creare contesti condivisi fatti di relazioni umane, di percezioni e di azioni sospese sulla soglia del presente.

Come formatore sono stato insegnante ospite presso strutture accademiche e centri di danza come SNDO (Amsterdam), EDDC (Düsseldorf), Bewegungs Art (Freiburg), Rotterdam Dance Accademy, Théatre Contemporain de la Danse (Parigi), Accademia di Danza di Roma, Radialsystem V di Berlino.

Dal 2015 sono co-direttore del progetto TRAM Teatro di Residenza Artistica Multipla presso il Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino.  

 

www.companyblu.it 

 

NARRAZIONI:

Alessandro Certini - Group O

Alessandro Certini - Affratellamento

Alessandro Certini - La visione e la pratica improvvisativa

Claudia Monti

Dagli anni ’80 ad oggi lavoro nell’ambito della danza contemporanea e del teatro.

Ho studiato danza in Francia e in Italia. Nel 1982 mi sono laureata in filosofia all’Università di Genova e ho tenuto questa doppia pista di ricerca, danza e filosofia, sempre viva in me. Oltre alla danza ho incontrato altre discipline: lo yoga, il dao yin, la meditazione, le danze sacre, che ho integrato nel mio percorso e che continuo a praticare.

Ho fatto esperienze come interprete, come autrice e come formatrice.  

Nel 1983 con Claude Coldy ho fondato la compagnia Arbalete (sovvenzionata fino al 2003 dal MIBAC per attività di creazione in Italia e all’estero), realtà che abbiamo diretto insieme fino al 1987 e che, successivamente, ho diretto insieme a Giovanni Di Cicco. I primi anni di lavoro con Arbalete sono stati occasione di partecipazione a concorsi e festival internazionali nei quali ho potuto conoscere altri artisti e studiare con i coreografi della Nouvelle Danse francese.  Oltre all’attività continuativa come interprete e co-autrice per Arbalete, ho danzato per anni con altre compagnie italiane: Luisa Casiraghi, Vera Stasi, Sosta Palmizi con le quali ho preso parte a spettacoli presentati in Italia, Francia, Germania, Portogallo, Svizzera, Inghilterra, Cecoslovacchia, Russia, Senegal, Guyana francese, Uruguay, U.S.A. 

Dagli anni ’90 in poi il mio lavoro creativo si è svolto anche in ambito teatrale attraverso la collaborazione con registi che mi hanno affidato la realizzazione delle partiture fisiche dei loro spettacoli: la collaborazione più lunga è stata con Giorgio Gallione dal 1992 al 1997 per il Teatro dell’Archivolto di Genova.  Il lavoro con gli attori mi ha appassionato particolarmente e mi ha obbligata a cercare soluzioni per corpi interessanti a livello espressivo ma tecnicamente non così disciplinati e sofisticati come i corpi dei danzatori.  Una parte della mia attività attuale consiste nel creare partiture fisiche per spettacoli di teatro.

Continuo comunque la mia ricerca personale: dal 2015 al 2020 sono presente alle edizioni della rassegna di danza internazionale Resistere e creare, diretta da Marina Petrillo e Michela Lucenti, al Teatro della Tosse di Genova. Nel novembre 2017 sono autrice e interprete insieme a Cinzia Delorenzi e Clelia Moretti dello spettacolo Out of this world – una conferenza per mondi invisibili presentato a Milano nell’ambito della XVII° edizione del Danaefestival e ospitato in residenza a Milano nel 2018 con il sostegno di IntercetAzioni - Centro di Residenza Artistica della Lombardia.

Dal 2001 insegno tecniche corporee alla scuola di recitazione del Teatro Nazionale di Genova e dal 2018 al corso di Alta Formazione del danzatore contemporaneo “L’azione silenziosa” organizzato a Genova da Deos Danse Ensemble Opera Studio.

Lavoro inoltre in direzione di un codice accessibile a tutti e non solo specialistico, e trasmetto la pratica della danza a bambini, anziani, studenti e insegnanti della scuola dell’obbligo. Ho un diploma in danzaterapia e ho lavorato in ambito clinico con persone diversamente abili.

Ho insegnato per:  ERT Emilia Romagna Teatri (2005), IAT Gong Istituto Arti Tradizionali dello spettacolo - Genova (2003-2009), Liceo E. Fermi - sezione sperimentale spettacolo - Genova (2003-2009), Artem corso di formazione professionale in Musicoterapia – Udine (2013-2019), Teatro della tosse – Genova (2009-2021) danzare oltre, un progetto rivolto agli over 50, DAMS Imperia (Laboratorio di teatrodanza 2014), ECUME progetto Erasmus – Marsiglia/ Tunisi (2016).

 

www.arbaletedanza.org 

 

NARRAZIONI:

Claudia Monti - Stato Incantevole

Claudia Monti - Ricerca Coreografica

Claudia Monti - Lavoro Plurale

Claudia Monti - Incontrare

Claudia Monti - Vent'anni