La mia vita di danzatore ha origini casuali, forse misteriose.
Mia madre aveva una grande passione per il valzer, ma in casa non si parlava mai di balletto o di danza. Del resto, quando ero bambino, la danza non faceva parte del patrimonio culturale collettivo italiano. Era una attività solo per bambine.
Ho incontrato la danza per puro caso, un pomeriggio, come tanti altri. Mia madre mi chiese se potevo accompagnare la figlia della sua amica alla scuola di danza per consentire loro, durante l’ora della lezione di balletto, di continuare lo scambio di confidenze e il rito del caffè. Accettai, avevo diciotto anni e mi aspettavano le solite cose che offriva una città di provincia come Rimini. Così conobbi un maestro di danza romano, Gilberto Galassi in arte Gibby, che mi propose di partecipare a una lezione solo per maschi, che lui definì una ginnastica. Ancora oggi, purtroppo, persiste lo stereotipo che la danza sia un’attività solo per donne. Da quel giorno non ho mai mancato a una lezione. Devo a Manuela De Angelis l’indicazione della via: se vuoi formarti professionalmente devi andare a studiare all’estero. È iniziata così la mia formazione da autodidatta frequentando prima i centri di danza in Italia, poi quelli di Londra, Parigi, Berlino e infine New York. Ho studiato danza moderna, classica e contemporanea con Karin Waehner, Carolyn Carlson, Jessie Leibovici e Gillian Hobart, in seguito con Jean Gaudin, Peter Goss, Risa Steinberg, Larrio Ekson, Juan Antonio, Dominique Mercy, Bob Curtis… e frequentando gli studi di Mary Anthony e Josè Limon a New York.
Come danzatore e coreografo, nel 1985, sono arrivato in finale al Concours de Chorèographie a Nyon. Poi nel 1987 il Primo Premio Art Convention a Forlì e nel 1988 il Prix Volinine a Parigi; l’anno successivo sono stato invitato al Gala Laureati Prix Volinine con la mia Compagnia. Nel 1992 ho rappresentato l’Italia al Festival Internazionale di Babilonia a Baghdad su invito dell’editore Mario Guaraldi.
Nel 1998 ho fondato l’Associazione artistico-culturale Movimento Centrale Danza & Teatro.
Come danzatore ospite, dal 2000 al 2010 ho lavorato per la Compagnia Pippo Delbono nelle produzioni Il silenzio, Urlo e La menzogna con tournée nei più importanti teatri e festival nazionali e internazionali.
Nel 2013 ho avuto il privilegio di entrare in dialogo con Jean-Luc Nancy, dialogo culminato con la sua partecipazione, nel giugno del 2014, alla performance L’Adorazione, il canto dei corpi, e l’anno successivo con la pubblicazione del catalogo della mostra fotografica Dialogo Silenzioso.
Come responsabile artistico nel 2005 ho avviato la Scuola di Formazione Metodo Hobart® - conoscersi nella danza con una intensa attività di laboratori, seminari, lecture e studio-performance con finalità artistiche/educative. Dal 2007 sono responsabile per la sezione danza di uno spazio del Comune di Rimini denominato La Casa del Teatro e della Danza, con il progetto didattico-artistico che ha l’intento di portare la danza fra la gente senza distinzione di età, abilità, cultura: la danza come arte aperta a tutti, per ribadire il suo valore sociale e politico.
Come formatore il mio lavoro è orientato dalla relazione umana e artistica con Gillian Hobart e Jessie Leibovici, e dalla mia personale ricerca che pone l’attenzione sul corpo danzante, non oggetto da esibire ma medium espressivo. Il mio impegno si divide fra corsi regolari di danza contemporanea per danzatori professionisti e non, e corsi di formazione per docenti, educatori, laboratori di movimento danzato nella scuola, nei centri sociali, nelle carceri.
Attualmente il mio interesse è focalizzato sulla creazione di eventi unici/performance in luoghi non convenzionali, action art e progetti di performing art in dialogo con le arti visive, in Italia e all’estero.
NARRAZIONI:
Claudio Gasparotto - Tre maestre